Ma non era il Ferrini uno studioso “seduto”: e per il suo lavoro si recò in diverse biblioteche d’ Europa. “ Robusto di mente, sano di corpo, nel pieno vigore dei suoi bei ventitré anni con tutto l’ardore della volontà, infaticabile nel lavoro, si gettò nel campo dei suoi studi prediletti con la foga del coscritto e la costanza del veterano. Possedeva una preparazione classica, linguistica e storica veramente straordinaria: conosceva il francese, lo spagnuolo e l’inglese: scriveva il tedesco in modo perfetto, ne conosceva anche i dialetti, e poteva interpretare libri scritti in lingua olandese e in altre lingue affini alla germanica; delle lingue morte conosceva alla perfezione il latino e il greco, leggeva l’ebraico, il siriaco, il sanscrito e il copto. A questa preparazione remota aggiungeva quella propria del romanista, che perfezionò nel biennio passato in Germania”.
Tratto da http://www.rmfonline.it/?p=7762